Chi è Peppino Prisco

PeppinoGiuseppe Prisco, meglio noto come Peppino Prisco (Milano, 10 dicembre 1921 - 12 dicembre 2001), è stato un avvocato e dirigente sportivo italiano, vicepresidente dell'Inter dal 1963 al 2001.

 

Nato a Milano da padre di Torre Annunziata (NA) e da madre milanese, si arruolò negli alpini a 19 anni partecipando alla campagna di Russia come sottotenente nella Divisione Julia, 9º Rgt. alpini, Btg. L'Aquila, 108ª Compagnia, e guadagnando una medaglia d'argento al valor militare.

 

Del suo Battaglione rientrarono 159 alpini su 1700, lui era uno dei soli tre ufficiali superstiti. Dalla fine della guerra in poi non si perderà più una singola adunata delle penne nere. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1944, il 10 maggio 1946 si iscrive all'albo degli avvocati. È stato sposato con Maria Irene, da cui ha avuto due figli: Luigi Maria e Anna Maria. È stato uno dei più noti civilisti, principe del Foro di Milano, per anni è stato presidente dell'Ordine degli Avvocati milanese.

 

La vita di Prisco e il suo ricordo sono indissolubilmente legati all'Inter, di cui nel 1963 è divenuto vicepresidente, per seguirla in ogni sua partita. Da dirigente dell'Inter ha vinto tutto: sei scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, tre Coppe UEFA, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. In oltre mezzo secolo di vita societaria Peppino Prisco ha costantemente seguito con amore la sua squadra, rimarcando ogni evento con tagliente ironia (celebri soprattutto le battute sulla rivale cittadina, il Milan).

 

Gli idoli calcistici dell'avvocato sono stati Giuseppe Meazza, che considerava il migliore di tutti, e il brasiliano Ronaldo. A fine anni Novanta e nei primi anni Duemila, la sua verve inimibitabile aveva fatto in modo che Prisco diventasse ospite fisso nelle trasmissioni sportive. Muore a causa di un infarto il 12 dicembre 2001, tre giorni dopo la sua ultima apparizione televisiva e due giorni dopo il suo ottantesimo compleanno.

 

È sepolto nel cimitero di Arcisate, comune che nel 2005 gli ha intitolato lo stadio cittadino. Nel 2003, in memoria dell'Avvocato, è stato istituito il Premio Nazionale Giuseppe Prisco che ogni anno viene consegnato a Chieti a personaggi del mondo dello sport e del giornalismo sportivo che si sono distinti per lealtà, correttezza e simpatia sportiva.

 

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