La Campania nerazzurra ricorda Peppino Prisco

adriana de leva

Abbiamo contattato alcuni Inter Club per chiedere un ricordo personale dell'avvocato Prisco. Riportiamo qui i pensieri di Adriana De Leva, a capo del Coordinamento Campano Inter Club, ed Emilio Vittozzi dell'Inter Club "22 Maggio" di Portici (NA) che ringraziamo vivamente.

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A oltre 13 anni dalla scomparsa dell'avv. Peppino Prisco qualche ricordo inizia ad affievolirsi. Sono tanti, divertenti, gioiosi, taluni anche commoventi, ma la nostalgia non si attenua. In particolare sentiamo la mancanza della sua indimenticabile personalità, della sua ironia, la sua arguzia nelle interviste, il suo essere brillante e adeguato in ogni occasione.
Per l'Inter ha rappresentato un'epoca, per me, che dall'età della ragione ho tifato Inter, c'è stato sempre e posso dire che ancora non mi rassegno alla sua assenza. Sono tante le circostanze in cui ancora penso a lui, a cosa avrebbe detto, quale battuta pungente si sarebbe inventato.
Il ricordo che virgoletterei tra i migliori risale al 1995. L'Inter club Napoli festeggiava al Maschio Angioino il 20ennale della fondazione, l'avvocato aveva accettato l'invito e il suo arrivo costituì un momento di contagiosa esaltazione. Mentre attraversava la sala dell'evento, tutti i presenti, insieme a lui, saltellavano scandendo il famoso "chi non salta è rossonero".

adriana de leva nicola berti inter club
A livello personale ho invece un ricordo che ad alcuni potrebbe apparire banale. Siamo oggi abituati a uomini di sport o di spettacolo distanti, irraggiungibili, scostanti.
Ebbene, dopo avergli inviato una lettera per una motivazione che neanche ricordo, un bel giorno mentre ero in un supermercato mi arrivò una telefonata: "Pronto, Signora De Leva? Sono Peppino Prisco" non pensai a un scherzo, la voce e la cadenza erano inconfondibili, non mi emozionai ma mi commossi.

Al termine del colloquio continuavo a ringraziarlo di avermi chiamata, per poco non mi mandò a quel paese.
Son contenta che non abbia vissuto la nostra debacle del 2002, a Roma con la Lazio, e il nostro dolore per la perdita di Giacinto quattro anni dopo.

Quanto mi sarebbe piaciuto poter condividere con lui gli anni che vanno dal 2006 al trionfo totale del 2010. Lo avrei voluto vedere accanto a Zanetti mentre alzava la Champions; quella sera il mio pensiero andò a lui, a Giacinto e ai tanti tifosi che non sono più accanto a noi ma nel cuore sempre"!


Adriana De Leva

 

 emilio vittozzi inter club 22 maggio

Ho avuto l'onore e il piacere di incontrare l'avvocato Peppino Prisco in più di un'occasione: a Milano, a Napoli, allo stadio, per strada, durante manifestazioni.

In una di queste, in una sorta di botta e risposta, pubblicamente, gli domandai perché non licenziasse la segretaria, di fede rossonera.
Era risaputo che lo rimproverava sempre di perdere molto tempo nel rispondere alle lettere degli Inter Club e dei tifosi nerazzurri in genere (cosa che l'Avvocato Prisco faceva con meticolosa puntualità!). "Forse perché è una bella donna e..." malignai con simpatia.

La risposta fu proprio "prischiana": "Emì, non ricordo più come si fa... Oramai sono vecchio...". Un applauso di tutti i presenti fu la giusta conclusione alla mia domanda.
Che signore! D'altri tempi, andati, oramai, purtroppo. Signore come Giacinto Facchetti, Candido Cannavò, Raimondo Vianello, Gino Bramieri, che ho avuto modo di conoscere.
Un signore, un Interista che ha sempre difeso l'Inter, la sua Inter, la nostra Inter! In questo senso, il suo posto è stato preso da Paolo Bonolis.
Un signore con cui era veramente piacevole fare una foto-ricordo e scambiare due chiacchiere in libertà: senza snobismi di nessun genere, si metteva sotto il tuo braccio e faceva la foto. Poi firmava autografi in quantità industriale senza nessun mugugno.
Che signore! Quanto manca al panorama calcistico italiano! Basti pensare che in televisione appaiono personaggi come Moggi, Idris, Cruciani e Mughini.


Emilio Vittozzi